Christophe Barratier - Francia 2011 - 102'
Mentre il mondo è scosso dalla Seconda Guerra Mondiale, i bambini di due villaggi francesi combattono la loro guerra. Posta in palio: i bottoni, strappati ai bambini catturati, costretti a tornare a casa umiliati e a subire le punizioni dei genitori. Ecco però che dalla città arriva Violette, che fa venire il batticuore ai ragazzi, ma che per il suo aspetto viene sospettata di essere di origini ebraiche.
Sinossi
Remake del celebre film per ragazzi diretto da Yves Robert nel 1961. Il film, ispirato al romanzo di Louis Pergaud e in questa nuova versione ambientato durante la seconda guerra mondiale, racconta la storia di due bande di ragazzini in "guerra" tra loro, descrivendo l'importanza che ha nella loro vita l'amicizia. Mentre il pianeta è scosso dalla Seconda Guerra Mondiale, un’altra guerra viene combattuta in un remoto angolo della campagna francese. I bambini dei villaggi di Longeverne e Velran si sono sempre odiati gli uni con gli altri. Ma a un certo punto, la battaglia prende una nuova svolta. Posta in palio: i bottoni dei vestiti, strappati ai bambini catturati, costretti a tornare a casa umiliati. L’arrivo di Violette, di origini ebraiche, fa venire il batticuore ai ragazzi, ma solleva sospetti.
Approfondimento
Il film che hai visto è tratto da un libro che è un classico della letteratura per l’infanzia. Leggi in classe alcune pagine del romanzo di formazione dello scrittore francese Louis Pergaud “La guerra dei bottoni: romanzo del mio dodicesimo anno”, pubblicato per la prima volta nel 1912.
Il libro di Pergaud è parzialmente autobiografico: l'autore si è ispirato alla sua vita nel paese di Landresse (dipartimento di Doubs) dove si trovò ad insegnare come maestro elementare per due anni.
Esso narra le vicende di un gruppo di ragazzini impegnati nell'appassionante "gioco della guerra", condotta contro i coetanei del vicino villaggio da sempre rivale. La storia, ambientata nella campagna francese di fine Ottocento, descrive l'evolversi in senso sempre più ampio della sfida "all'ultimo bottone" tra gli scolari di Longeverne capitanati da Lebrac, e quelli di Velrans comandati dall'Azteco.
Il titolo del romanzo deriva dal bottino di guerra conseguito via via dalle due bande a scapito l'una dell'altra; difatti i prigionieri vengono spogliati dai vincitori di tutti i bottoni, fibbie e lacci che portano addosso, e rimandati a casa tra il dileggio generale coi pantaloni in mano.
Il maestro Pergaud scrive il suo romanzo ad inizio ‘900 e ci regala uno spaccato vitale dell’infanzia francese di allora, raccontandoci quasi le prove per una guerra di poco successiva: la prima guerra mondiale.
Morto proprio in battaglia, l’autore descrive un mondo lontano, esaltando un’epicità da tempi antichi, che ha radici nel vigore delle popolazioni barbariche.
Solo i più giovani sembrano ancora in grado di recuperare, senza saperlo, quel passato, e di rimetterlo in scena rilanciandolo nel futuro. La guerra che si combatte è eticamente giusta, da una parte e dall’altra ogni ragazzo svolge con passione e determinatezza il proprio compito, a volte da vincitore a volte da vinto, impara a combattere, a perdonare, a rimanere in piedi.
La foresta, scenario delle scorribande, è spazio indiscusso per entrare in rapporto con una natura selvaggia ma alleata: i rami sorreggono i ragazzi, i cespugli li nascondono, le grotte li proteggono, i sentieri li disperdono.
Ma il romanzo non è solo un inno alla libertà, al rapporto tra l’uomo e la natura, è anche un sorprendente manifesto contro la stupidità dell’essere grandi e infatti l’ultima pagina si chiude così: "e dire che quando saremo grandi, saremo magari scemi come loro". Ecco allora che per non soccombere all’inevitabile destino non serve viaggiare fino all’Isola-che-non-c’è, basta mantenere la vitalità di quelle lotte, con tutto quello che volevano dire: ribellione, indipendenza, un forte senso di giustizia e una risata smargiassa.
Spunti didattici
- La guerra dei bottoni del regista Barratier, che hai appena visto, non è la prima opera cinematografica ad essersi ispirata al romanzo di Pergaud; difatti il primo film tratto dal libro è stato La guerra dei bottoni (La Guerre des boutons) del 1962, diretto da Yves Robert, che è stato uno dei più celebrati film per l’infanzia negli ultimi cinquant’anni di cinema francese.
In seguito sono stati girati i seguenti remake cinematografici:- La guerra dei bottoni (War of the Buttons), regia di John Roberts (1994)
- La Guerre des boutons, regia di Yann Samuell (2011)
- La guerra dei bottoni (La Nouvelle Guerre des boutons), regia di Christophe Barratier (2011), il film che hai visto.
Recupera altre letture cinematografiche del romanzo e confrontale col film che hai appena visto. Quali sono le principali differenze che noti? (Ambientazione, personaggi, stile e linguaggio cinematografico…)
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Ti è mai capitato di far parte di una banda di gioco o di una squadra? Se sì racconta la tua esperienza…
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“La guerra si combatte con l’amore puro dell’infanzia e la si vince con l’unità di intenti.” A tuo avviso cosa significa questa frase?
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Violette è una ragazza di origine ebrea che fa battere il cuore di Lebrac, il capo di Longeverne. Perché deve mantenere segreta la sua origine e da chi viene denunciata?