Spike Lee, USA 2018, 135’
introduzione da parte di un responsabile del Locarno Festival

Anni Settanta. Il primo detective afroamericano del dipartimento di polizia del Colorado, Ron Stallworth, viene accolto dai colleghi con scetticismo ed ostilità. Imperterrito decide di inbarcarsi in una missione molto pericolosa: infiltrarsi nel Ku Klux Klan per esporne i crimini. Un film che racconta la vera storia di Ron Stallworth e che ci fa riflettere sulla situazione politica attuale.

Sinossi

Negli anni ’70 del secolo scorso la discriminazione razziale era molto forte in molti Stati degli Stati Uniti; per un nero era quasi impossibile farsi assumere come poliziotto, ma l’impresa riuscì a Ron Stallworth. Gli venne chiesto di infiltrarsi nell’organizzazione rivoluzionaria nera Black Panthers per scoprire le loro intenzioni; Ron decide però anche di infiltrarsi nel movimento razzista bianco del Ku Klux Klan. Come nero non può incontrare personalmente i responsabili del movimento e invia al suo posto un poliziotto bianco di origine ebraica. Lee prende lo spunto da questa storia vera per fare un parallelismo con la situazione attuale negli Stati Uniti di Trump.

Il film, che è ispirato da una storia vera, ha ottenuto il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2018 e il Premio del Pubblico al Locarno Festival 2018.

Approfondimento

Colorado Spring, anni ’70 del secolo scorso. Un nero, Ron Stallworth, è assunto dalla locale polizia. Gli viene chiesto di infiltrarsi in un gruppuscolo legato ai Black Panthers un’organizzazione rivoluzionaria afroamericana (Pantere Nere, che al principio della nonviolenza sostituirono quello dell'autodifesa come strumento di lotta fondamentale. In particolare, cominciarono a praticare il "Patrolling". Questo consisteva nel pattugliare, tenendo sempre le armi in bella vista, le azioni della polizia, in modo da condizionarne l'operato, impedendo che questa abusasse del suo potere contro le persone di colore che fermava).

Un giorno Ron Stallworth legge un annuncio su un giornale dove il Ku Klux Klan dice di essere alla ricerca di nuovi membri e si mette in contatto con il responsabile locale del KKK fingendo di essere un estremista bianco. Dato il colore della pelle lo può fare solo telefonicamente e per incontrare personalmente il gruppo razzista si avvale della collaborazione di un poliziotto bianco, Flip Zimmermann, di origine ebraica. Flip finge di essere di pura razza ariana e di chiamarsi… Ron Stallworth.

Attraverso la scelta di fare di BlacKkKlansman (anche) una commedia, Lee può sbeffeggiare, ridicolizzare e demitizzare il Klan, Duke, i sostenitori della superiorità della razza bianca, ogni forma di razzismo. Può farlo, e lo fa, attraverso la messa in scena di situazioni paradossali, esilaranti anche quando le parole e i gesti dei suprematisti fanno accapponare la pelle. Disinnescando così ogni loro potenzialità seduttiva o iconica.
Spike Lee fa riferimento anche alla situazione attuale negli Stati Uniti con Donald Trump che nella campagna elettorale non ha rinnegato il sostegno dei nazionalisti bianchi. Quando i razzisti del KKK usano parole d’ordine come “America First”, "Make America Great Again", "Tea Party" non si può non pensare ai proclami di Trump.

Il film termina con le immagini dei fatti di Charlottesville dove nell’agosto 2017 negli scontri tra l’estrema destra e militanti antirazzisti fu uccisa la giovane Heather Heyer alla quale è dedicato il film.

Il regista Spike Lee  

Shelton Jackson Lee, detto Spike (Atlanta, 20 marzo 1957), è un regista, sceneggiatore, attore, produttore cinematografico e scrittore statunitense.

Considerato uno dei più celebri registi neri, i suoi film trattano temi politici e sociali, quali il razzismo, le relazioni interrazziali, la violenza e le droghe.

La sua casa di produzione cinematografica si chiama 40 Acres & a Mule Filmworks. Lee ha diretto anche una serie di spot pubblicitari per la Nike, con protagonista l'amico Michael Jordan. In questi spot Lee recitò la parte di Mars Blackmon, personaggio già interpretato in Lola Darling. Ha inoltre diretto molti videoclip, per cantanti quali Michael Jackson, Tracy Chapman, Stevie Wonder, Prince, Eros Ramazzotti e per gruppi quali i Public Enemy.

Ha ricevuto 2 nomination agli Oscar: per il documentario 4 Little Girls e per la sceneggiatura di Fa' la cosa giusta. Nel 2003 ha ricevuto il Premio César alla carriera. Nel 2005 ha pubblicato la sua autobiografia, intitolata Questa è la mia storia e non ne cambio una virgola. Sulla Hollywood Walk of Fame è presente una stella con il suo nome. Nei titoli di testa dei suoi film appare sempre la scritta A Spike Lee Joint.

Il 14 novembre 2015 riceve il premio Oscar alla carriera per il contributo che ha dato al mondo dello spettacolo durante la sua carriera. (Wikipedia)

Spunti didattici

  • Il film solleva la questione dei diritti umani. Nel 1948 l’ONU proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: quali diritti sono contenuti della Diciarazione? A quale diritto in particolare fa riferimento il film di Lee? (Fai una ricerca in questo senso)
  • Oggi una persona nera in Svizzera arrischia di essere discriminata?
  • Come pensi che sia la situazione negli Stati Uniti?
  • Lee denuncia la politica di Trump; che cosa ne pensi?
  • Secondo te la scelta di Lee di affrontare il tema della discriminazione razziale è utile per stimolare una riflessione su questo argomento?